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EPIFANIA A TEATRO

Perché fai un conto alla rovescia?
Lo faccio per fare un tuffo nel mare,
per partire in una gara di corsa,
per spegnere le candeline sulla torta,
per aprire i regali a Natale,
per stappare lo spumante a fine anno,
perché ho finito di aspettare.

Il conto alla rovescia è la fine di un’attesa.
L’attesa è tutta la vita che c’è tra un conto alla rovescia e l’altro.

Claudio Milani ci svela la vita come un succedersi di attese, ovvero di tanti conti alla rovescia. E per rappresentarla in scena crea una storia che diventa un racconto alla rovescia. Un percorso di ricerca sulla fiaba, con nuovi linguaggi narrativi e scenici adatti e necessari, per parole e contenuti, a un pubblico di piccoli spettatori. La storia è animata da innovativi sistemi tecnici e da musiche originali che miscelano elettronica e sinfonica.

“Ero in attesa che succedesse qualcosa, e quel qualcosa era la vita” (Il signor O’Brian nel film The Tree of Life di Terrence Malick).
Il Racconto alla Rovescia è il racconto di una vita, fatto per appuntamenti attesi. Appuntamenti desiderati, dovuti, cercati e immancabili. Non sempre felici. Per lo più allegri. L’attesa verrà indagata. L’attesa necessaria e irrinunciabile come quella che prepara il parto. L’attesa per la realizzazione di un desiderio, l’attesa lenta e quella troppo veloce. Metafora dei conti alla rovescia che si fanno nella vita, lo spettacolo sarà esso stesso
un grande conto alla rovescia, fino arrivare alla fine, per iniziare a contare… non più alla rovescia. In scena piccole e sorprendenti macchine teatrali che si azionano con il conto alla rovescia.

Conto alla rovescia a volte sussurrato, a volte urlato, a volte detto di fretta o con la voce del silenzio. Conto alla rovescia che segna l’inizio di ogni racconto e annuncia una sicura sorpresa.

Il Racconto alla Rovescia è un conto alla rovescia, metafora del tempo che scorre e scandisce la vita in desideri e appuntamenti importanti.

Informazioni:
Testo e regia: Claudio Milani
Musiche originali: Andrea Bernasconi, Emanuele Lo Porto, Debora Chiantella
Scenografie: Elisabetta Viganò, Armando Milani
Progettazione Elettronica: Marco Trapanese
Luci: Fulvio Melli
Fotografie di scena: Paolo Luppino
Organizzazione: Simona Cattaneo

Lo spettacolo:
IN ATTESA DI RIPROGRAMMAZIONE

Biglietti:
posto unico 10 euro

I biglietti saranno in vendita presso il botteghino a partire da sabato 26 settembre 2020.
I biglietti online saranno acquistabili a partire dal 30 settembre 2020.

 

Storie di elfi e folletti al teatro Giuditta Pasta di Saronno
Uno spettacolo che vuole raccontare quanto sia importante continuare a sognare.

Sono ormai duemila anni che il 26 dicembre Babbo Natale torna a casa sua, sotto il pinnacolo del Polo e si riposa fino a Pasqua.

Intanto gli Elfi continuano il suo lavoro: leggono le lettere dei bambini, dividono e catalogano i desideri e i sogni, preparano nuovi regali, nutrono le renne, accendono l’aurora boreale…

Al Polo Nord c’è sempre molto da fare in attesa che Babbo Natale si svegli e controlli ogni cosa. É sempre stato così!

Quest’anno però le cose vanno diversamente: è già aprile e Babbo Natale non è tornato. Perché? Le lettere dei bambini continuano ad arrivare.

Per questo Elfi, orsi e renne, dopo un primo momento di disperazione, tornano comunque al lavoro, combinando anche qualche guaio. Non si può correre il rischio che il prossimo anno i bambini non possano più sognare Babbo Natale.

Per i bambini più piccoli Babbo Natale è un simbolo di speranza e di sogno e lo spettacolo vuole raccontare in maniera semplice quanto sia importante, anche se a volte difficile, continuare a sognare.

Informazioni
di Valeria Frabetti
regia di Bruno Cappagli | riallestimento di Valeria Frabetti
con Giovanni Boccomino, Luciano Cendou e Giada Ciccolini
produzione La Baracca – Testoni Ragazzi

Spettacolo
domenica 7 gennaio | ore 16.00

Biglietti
intero: 8 euro
ridotto under12: 6 euro

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