Tag Archivio per: otello

Intervista all’attore Davide Lorenzo Palla
Una chiacchierata in pieno stile Tournée da Bar

Sabato sera, 7 luglio, l’Arena Estiva di Casa Morandi ha ospitato lo spettacolo Otello. Riccardo Ricchetti, membro della nostra Redazione, ha incontrato e intervistato il protagonista di questa giovane compagnia. Continua a leggere

Tag Archivio per: otello

“Di precise parole si vive, e di grande teatro” (Ivano Fossati, Discanto)

Succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso.
E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. Precisamente quella.

È quello che è successo a Gabriele Vacis e a me, e non una volta sola.
È quello che ci ha entusiasmati a tal punto da pensare di riportare in scena, dopo 24 anni, il nostro Otello, preservando intatta la sostanza narrativa (Shakespeare) ma intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità o, meglio, la contemporaneità, richiedevano un aggiornamento. Quelle parti in cui lo stesso Bardo si divertiva a inserire allusioni e citazioni per noi incomprensibili (chi mai sarà quel “Signor Angelo” che condiziona perfino il Doge?), ma che sicuramente per gli spettatori dell’epoca erano chiarissime, e probabilmente molto divertenti.
Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), allora ci rendiamo conto di quanto bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa storia.

Precisamente questa.

Lella Costa

NOTE DI REGIA

Ho sempre pensato che Otello fosse la tragedia dell’uccidere per amore. Se il Moro soffocasse Desdemona perché la odia non ci sarebbe dramma. Invece, che Otello ammazza la sua donna perché la ama, continuiamo a raccontarcelo dopo quattro secoli. È così, no? La tragedia si annida nel contrasto, nella contraddizione inconciliabile.

Bene: ho appena espresso una stupidaggine.

Sì, perché oggi sappiamo che quello non è amore. Non c’è mai amore quando c’è violenza e sopraffazione. E questo ce l’hanno insegnato le donne. Le più giovani in modo molto risoluto. Quello che ho enunciato, che Otello uccide Desdemona per amore, è un principio patriarcale. Proprio patriarcale, attenzione, non maschilista. Il maschilismo è un modo di comportarsi: quando mi accorgo, o mi costringono a prendere atto che è sbagliato, la smetto. E’ come fumare, lo so che fa male, però quando comincia a prendermi una qualche cardiopatia, smetto. Certo ci sono i recidivi, però anche loro lo sanno che stanno facendo una cosa sbagliata, anche se magari lo negano o lo giustificano con qualche ostentazione di libertà o pretesa di scorrettezza politica. Il patriarcato no. Non è che possiamo scegliere se essere o non essere patriarcali. Il patriarcato ce l’abbiamo dentro, in profondità, perché comincia da Zeus che si prende tutte le donne che gli piacciono, volenti o nolenti. Perché tutta la cultura occidentale, lo stesso continente in cui viviamo prende il nome da una ragazza, Europa, rapita dal patriarca per eccellenza, Zeus, appunto. E poi ci sono i patriarchi della Bibbia, l’altra colonna della nostra cultura, che non è che trattino le donne con grandi riguardi. Dev’essere per questo che tanti maschi sono disposti a riconoscersi maschilisti, perché da quello si può guarire, ma appena pronunci la parola patriarcato partono con infinite ed eruditissime contestazioni antropologiche, storiche, sociali il e chi più ne ha più ne metta.

Raccontare l’Otello con Lella Costa significa provare a capire cosa possiamo fare, noi maschi, per emanciparci dall’umiliante condizione di oppressori a cui siamo condannati dalla storia.

Me li vedo già, anche certi amici miei a pensare: ecco il solito maschio pentito che vuole autoflagellarsi e vai col tango… queste, ormai, sono le parole dell’arroganza maschile, sono le parole di chi insulta il padre di Giulia Cecchettin mentre cerca le parole per liberarci dalla prigione del patriarcato. Perché prima di tutto si tratta di trovare le parole, precise parole che ci aprano alla comprensione di tutti gli Otelli vittime di sé stessi prima ancora che dei tanti Iago che ci ammorbano, ma soprattutto precise parole che ci aiutino a comprendere la tragedia vera di Desdemona, che si annida nel profondo delle anime.

Gabriele Vacis

SPETTACOLO
venerdì 11 aprile 2025 | ore 20.45

CREDITI
OTELLO – di precise parole si vive
drammaturgia di Lella Costa e Gabriele Vacis
scenofonia di Roberto Tarasco
scene di Lucio Diana
regia di GABRIELE VACIS
Produzione Teatro Carcano
Distribuzione Mismaonda

INFO
Spettacolo inserito nella rassegna Prosa classica in sostituzione de “Il cacciatore di nazisti” con Remo Girone
Spettacolo inseribile negli abbonamenti Season Pass e Gift Card

I TOURNÉE DA BAR RITORNANO A SARONNO CON UN NUOVO IMPERDIBILE SPETTACOLO: OTELLO

Lo spettacolo prende vita da una considerazione: tutti conoscono per sentito dire il geloso Otello, ma forse non tutti possono dire di conoscere veramente la storia del grande combattente moro, che dopo essere stato circuito dal diabolico Iago arriva ad impazzire di gelosia e ad uccidere la bellissima e cara Desdemona, che tanto amava.

Come è potuto succedere? È proprio questa la domanda da cui è cominciato il nostro lavoro di riscrittura del classico e a cui abbiamo cercato di rispondere raccontando la storia nel più semplice dei modi e con i mezzi semplici ma potentissimi che abbiamo a disposizione: il racconto, la fantasia e l’immaginazione.

Lo spettatore è accompagnato ad immaginare eventi, dettagli e particolari di uno spettacolo che non c’è.

Un cantastorie contemporaneo porta lo spettatore a volare libero nello sconfinato mondo dell’immaginazione, interpreta tutti i personaggi, recita i versi di Shakespeare e subito dopo torna a raccontare la storia rivolgendosi direttamente alla platea.

Il classico viene agito, raccontato e illustrato in un turbinio di situazioni e di atmosfere sempre nuove, evocate di volta in volta dal poli-strumentista in scena. Il repertorio musicale di riferimento è quello delle bande di paese: marce funebri e marce di festa che accompagnano la fantasia del pubblico durante tutta la storia per arrivare al tragico, e disperatissimo, gran finale.

INFORMAZIONI
Davide Lorenzo Palla: attore
Tiziano Cannas Aghedu: polistrumentista
Riccardo Mallus: regista

Biglietto
posto unico € 10
ridotto Under12 € 5

Abbonamento
4 spettacoli € 30

GLI SPETTACOLI SONO GARANTITI ANCHE IN CASO DI PIOGGIA O MALTEMPO.

RISERVA UN TAVOLO IN PRIMA FILA. Potrai vedere lo spettacolo da una posizione privilegiata, sorseggiando un calice di vino o gustando una delle innumerevoli proposte di Galli al Teatro.
Costo del tavolo 5 euro.
Il servizio non è attivo in caso di maltempo. È consigliata la prenotazione: tel. 02 96701990. WhatsApp 333 5676085

I biglietti saranno in vendita da lunedì 18 giugno.
Orari estivi della biglietteria (fino al 27 luglio): da lunedì a venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Othello, la H è muta di Oblivion al Giuditta Pasta di Saronno
Instancabili e in continuo fermento creativo, i cinque Oblivion tornano in tour con il nuovo spettacolo.

Con centinaia di date al loro attivo, i cinque sono sempre richiestissimi da tutti i teatri italiani per la loro personalissima comicità che mixa la tradizione comica italiana e una preparazione tecnica vocale di indiscutibile qualità.

In “Othello, la H è muta” demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico.

In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti.

Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l’Ave Maria (quella di Schubert ma non solo…), Little Tony, Pupo e molti altri.

Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con l’Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo.

Varietà di linguaggi, “esercizi di stile” e tante citazioni pop per uno show che non mancherà di divertire e conquistare ogni tipo di pubblico teatrale, dal più esigente al più scanzonato.

Informazioni
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
arrangiamenti musicali di Lorenzo Scuda
al piano Denis Biancucci
consulenza registica di Giorgio Gallione
una produzione Agidi

Spettacolo
mercoledì 4 aprile | ore 21.00

Biglietti
intero: 25 euro
ridotto over70: 23 euro
gruppi organizzati: 20 euro
ridotto under26: 15 euro

Acquista il biglietto