
STRIA di Claudia Donadoni
Vedove guaritrici, erbarie e ostetriche. Un sapere femminile antico e povero che fa paura e finisce nel mirino della Santa Inquisizione. Il Territorio Insubre, dalle porte di Milano al Varesotto fino ai Confini Svizzeri è sede in quegli anni di numerosi processi a carico delle donne contadine. Questo il contesto da cui trae spunto “Stria”.
Rusina, una giovane fanciulla contadina, è cresciuta tra pratiche di medicina povera, intrisa di una sapienza naturale antica da tempo sotto l’attento controllo della Santa Inquisizione. Cosima, un’amica di Rusina, viene violentata brutalmente da un uomo uso a simili atti. Le donne decidono di farsi giustizia da sole e di vendicarsi, l’innocenza di Rusina sarà l’esca per attirare il colpevole e colpirlo. Rusina viene accusata di stregoneria e immolata sul rogo.
La drammaturgia alterna monologhi, dialoghi, versi poetici con una ricerca filologica che dalla “lingua matris” ha elaborato un idioma, una commistione tra il dialetto varesotto e l’italiano. Questa scelta linguistica è la cifra stilistico-estetica della drammaturgia per recuperare le radici, il bagaglio culturale, l’anima di un popolo.
Informazioni
drammaturgia: Claudia Donadoni
musiche originali di Giovanni Bataloni
scenografia: Massimo Barili
costumi: Francesca Piotti
luci: Massimo Barili
voce dell’Inquisitore: Sergio Stefini
voci delle donne: Teresina Bollini, Enrica Ferrari, Cristina Riva adattamento in lingua matris: Luisa Oprandi
in collaborazione con Cooperativa Sociale Arnia e TDA Teatro
Spettacoli
venerdì 7 e sabato 8 aprile 2017 – ore 21.00
domenica 9 aprile – ore 15.30
Biglietti
intero € 27 | ridotto over70 € 24 | ridotto gruppi organizzati € 22 | ridotto under26 € 15
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