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Torno indietro e uccido il nonno, uno spettacolo paradossale

Un viaggio a tutta velocità dentro il tempo

Questo spettacolo prende le mosse dal PARADOSSO DEL NONNO descritto per la prima volta dallo scrittore francese di fantascienza René Barjavel nel romanzo pubblicato nel 1943 “Il viaggiatore imprudente”.

Un nipote viaggia a ritroso nel tempo e uccide suo nonno prima che questi possa incontrare sua nonna , quindi prima che possa sposarsi ed avere discendenza. La morte del nonno rende così impossibile la nascita del nipote e quindi anche il suo viaggio nel tempo.

Dove va il Tempo che passa? E da dove viene? Di cosa è fatto? Finirà? Possiamo viaggiare nel tempo? Con che paradossi ci confrontiamo? Che cosa è la Freccia del Tempo?

Torno indietro e uccido il nonno ha a che fare proprio con queste domande e lo fa in un modo umano, emozionale. Un anziano signore sul letto di morte invoca il nonno: “dove va il tempo che passa nonno?”. Ma suo nonno se ne è andato da tempo… solo il suo spirito sopravvive, è un fantasma, un sogno, una visione.

Lo spettacolo vuole stimolare l’interesse del giovane pubblico attorno alla scienza in modo del tutto nuovo e sviluppare curiosità e senso di meraviglia attorno a una dimensione, quella temporale, che riguarda tutti: passato-presente-futuro dal mondo della fisica a quello della filosofia per cercare di comprendere il tempo per non perderlo.

Informazioni
con Roberto Abbiati e Andrea Brunello
regia di Leonardo Capuano
drammaturgia di A. Brunello con la collaborazione di R. Abbiati e L. Capuano
in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienza Fisiche del Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Trento e Fondazione Bruno Kessler

Spettacolo
giovedì 15 marzo| ore 11.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola secondaria di secondo grado

Biglietti
intero: 10 euro

Noi Robot, uno spettacolo che indaga il concetto e l'idea di intelligenza

Il cervello. La cosa più preziosa che abbiamo.

Uno spettacolo che indaga il concetto e l’idea di intelligenza ovvero, della capacità del genere umano di elevare il proprio pensiero al di sopra dei propri bisogni, per guardare al futuro. Proprio l’intelligenza ha consentito all’umanità di diventare dominante rispetto agli altri esseri viventi ma, non siamo gli unici, ci sono le macchine…

Come ci relazioneremo con loro? Come ci si relazionerà con il concetto di umanità? Gli umani nel futuro saranno ancora una forma di vita “speciale” o verranno soppiantati da “cose” che essi stessi hanno generato? Molti i temi esplorati: dalle neuroscienze alla fisica, dalla bionica all’intelligenza artificiale… senza scordare la bellezza della vita.

Informazioni
ispirato all’Uomo Bicentenario e altri lavori di Isaac Asimov
di Andrea Brunello
con Laura Anzani e Andrea Brunello
regia Andrea Brunello e Chiara Benedetti
video Valerio Oss
consulenza musicale Enrico merlin
supervisione sugli aspetti filosofici Enrico Piergiacomi
In collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche del Dipartimento di Fisica dell’ Università degli Studi di Trento

Spettacolo
martedì 14 marzo| ore 11.00

Genere
teatro d’attore

Fascia di età
scuola secondaria di secondo grado

Biglietti
intero: 10 euro