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Andrea Chiodi si confronterà con Gl’innamorati offrendo nuovi spunti al classico goldoniano. Quella dei litigiosi Eugenia e Fulgenzio è una storia d’amore molto più sfaccettata di quel che sembra, dietro la quale si nascondono tensioni capaci di superare anche le contraddizioni tipiche dell’amore romantico. I protagonisti sono due giovani molto più vicini al nostro tempo di quel che pensiamo. Due giovani che pur appartenendo a quello che definiamo “ceto medio” non possono ancora ambire all’indipendenza economica e quindi decidere autonomamente di formare una famiglia. Due giovani pressati dalle circostanze che, in preda alla gelosia, alla rabbia o alla paura cedono all’impulso di ferirsi, contraddicendo la sbandierata profondità dei loro sentimenti. Due giovani che, tra pochi alti e molti bassi, impareranno dalle loro disavventure che l’amore non basta a se stesso ed anzi gestirlo è assai complesso.

Crediti
di Carlo Goldoni
regia Andrea Chiodi
adattamento Angela Demattè
con Alessia Spinelli, Gianluca Bozzale, Gaspare Del Vecchio, Riccardo Gamba, Elisa Grilli, Cristiano Parolin, Francesca Sartore, Leonardo Tosini, Ottavia Sanfilippo
scene Guido Buganza
costumi Ilaria Ariemme
musiche Daniele D’angelo
cura del movimento Marco Angelilli
luci Nicolò Pozzerle
aiuto regia Michele Tonicello
foto e video Serena Pea
sovratitoli a cura di Prescott Studio
produzione TSV – Teatro Nazionale

Lo spettacolo si inserisce nel progetto della Compagnia Giovani, parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).

Spettacolo
giovedì 15 febbraio 2024 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Classica e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa classica

 

Nell’impossibilità di tracciare una biografia di Giorgione, un narratore, di fronte a due schermi, racconta, per mezzo di parole, documenti, versi poetici ed immagini delle opere del pittore di Castelfranco, frammenti della Venezia a cavallo tra XV e XVI secolo.
Giorgione è una delle figure più enigmatiche della storia dell’arte. Cercare di metterlo a fuoco è come osservare la costellazione delle sette sorelle, le Pleiadi: riesce meglio se uno non la fissa direttamente. Questo ha cercato di fare Anagoor con la complicità di Laura Curino: narrare Giorgione attraverso gli occhi di chi lo frequenta fin dall’infanzia e lo rivela per storie concentriche all’ospite stupefatto. In questa sorta di lezione d’arte, poetica, sono raccontati l’artista, il suo tempo, il respiro delle opere, il clima che le pervade. Rivelazione è la condivisione sincera di una ricerca.
“Volgiamo lo sguardo verso questa ideale costellazione. Per ciascun astro una meditazione. Silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, battaglia, diluvio e tempo sono i temi che nutrono le sette contemplazioni di altrettante opere di Giorgione: la Pala, i Ritratti, la Venere Dormiente, la Giuditta, i Tre Filosofi, la Tempesta, il Fregio”.

Crediti
con Marco Menegoni
drammaturgia Laura Curino, Simone Derai
video Simone Derai, Moreno Callegari
sound design Mauro Martinuz
regia Simone Derai
produzione Anagoor 2009
co-produzione Operaestate Festival Veneto, Centrale Fies

Spettacolo
martedì 5 dicembre 2023 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Contemporanea e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa contemporanea

 

Protagonista il signor Steva, un maturo sensale, vessato dalla moglie autoritaria e con una figlia da maritare, appunto, per la quale sembra esserci lo spasimante ideale nel Signor Riccardo, figlio di un senatore, in concorrenza con Cesarino, altro pretendente che però non pare abbia i requisiti necessari per giungere trionfante al traguardo. Il piatto è servito, lo show inizia: per maritare la ragazza si fanno carte false, i pretendenti vanno e vengono in una sequenza di situazioni infinite da risata.

La commedia originale fu scritta dal genovese Niccolò Bacigalupo, ma venne poi “riadattata” con molta libertà da Govi, il quale la portò al successo già negli anni Venti.  «Mi è stato chiaro fin da subito – scrive Solenghi nelle note di regia – che mi trovavo di fronte ad una autentica “maschera” della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale” che permetta al pubblico odierno, in una sorta di viaggio nel tempo, di rivivere coi Maneggi uno dei momenti più esaltanti della più grande personalità teatrale genovese del secolo scorso.»
Al fianco di Solenghi, nel ruolo che fu della moglie di Govi, Rina, Elisabetta Pozzi, che qui abbandona le grandi figure drammatiche femminili che l’hanno resa celebre per calarsi in un ruolo totalmente comico.  Ad impreziosire l’allestimento, le scene e i costumi di Davide Livermore, che ha voluto rendere omaggio al bianco e nero delle commedie goviane riprese dalla RAI. Fondamentale, poi, per la trasformazione di Solenghi in Govi, il trucco e parrucco di Bruna Calvaresi.

Crediti
regia Tullio Solenghi
con Tullio Solenghi Steva
Elisabetta Pozzi Giggia
Stefania Pepe Cumba
Laura Repetto Matilde
Isabella Loi Carlotta
Federico Pasquali Cesare
Pier Luigi Pasino Pippo
Riccardo Livermore Riccardo
Roberto Alinghieri Venanzio
Regia Tullio Solenghi
Scene e costumi Davide Livermore
Trucco e parucco Bruna Calvaresi
Regista assistente Roberto Alinghieri
Scenografa e costumista assistente Anna Varaldo
Coproduzione Teatro Sociale Camogli, Teatro Nazionale di Genova, Centro Teatrale Bresciano

Spettacolo
giovedì 21 marzo 2024 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Classica e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa Classica

 

Pietre nere scarnifica e centrifuga la nostra idea di casa.
Il nostro modo di abitare.
Di costruire.
Di occupare un luogo.
Pietre nere è casa in tutte le sue infinite declinazioni.
Personali e sociali.
Intime e pubbliche.
Case di ieri, di oggi, di domani.
Case di pietra e case volanti.
Case mondo e mondo come casa.
È dall’interno di una casa che abitiamo il mondo.
Casa è intimità e separazione.
È cura di sé e luogo di molteplici fratture e divisioni.
Casa è incarnazione della separazione tra urbano e naturale.
Casa è il nostro corpo.
Sono i nostri vestiti.
E’ la persona amata.
E’ un affetto.
Una città, un quartiere.
Casa è il luogo in cui siamo cresciuti.
Casa è un oggetto, una foto, una lettera, un profilo su un social network.

Crediti
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con la collaborazione artistica di Francesco Alberici
con Francesco Alberici, Enrico Castellani e Valeria Raimondi
e con Orlando Castellani
direzione tecnica Luca Scotton
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna, Fondazione
Compagnia di San Paolo
in collaborazione con Rete Patric e AstiTeatro
Si ringraziano Daniele Costa, Nadia Pillon, Elisa Pregnolato, Jonel
Zanato, Annalisa Zegna, Stefano Masotti, Marco Pesce, Francesco Speri

Spettacolo
venerdì 3 novembre 2023 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Contemporanea e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa contemporanea

 

 

“Amo i classici da sempre. Con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. Con i contemporanei imparo a conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo. Insomma classico e contemporaneo si riguardano, si specchiano l’un con l’altro, si nutrono a vicenda. Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un cittadino del terzo millennio. […] La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà.  È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti.”
Serena Sinigaglia

Un gruppo di donne, le madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe, supplica gli ateniesi di aiutarle a dare degna sepoltura ai figli, poichè i tebani negano la restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo risponde alla loro supplica, in osservanza della propria legge che impone di onorare i morti, nell’ottica ateniese dei valori di democrazia, libertà, uguaglianza, contrapposti alla tirannide di Tebe.

Il ciclo continua. Allora, ora, sempre. E il teatro lo svela nei suoi infiniti aspetti.

Crediti
di Euripide
traduzione di Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi
drammaturgia a cura di Gabriele Scotti
regia Serena Sinigaglia
con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin
cori a cura di Francesca Della Monica
scene di Maria Spazzi
costumi e attrezzeria di Katarina Vukcevic
luci di Alessandro Verazzi
assistente alla regia Virginia Zini
assistente alle luci Giuliano Almerighi
musiche e sound design di Lorenzo Crippa
movimenti scenici e training fisico a cura di Alessio Maria Romano
assistente al training  Simone Tudda
produzione ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma
con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
in collaborazione con Cinema Teatro Agorà, Cernusco sul Naviglio

Spettacolo
giovedì 7 marzo 2024 | ore 20.45

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Rassegna di appartenenza: Prosa classica

 

Sid. Italiano. Origini algerine. Quindici anni. Forse sedici, forse diciassette. Veste sempre di bianco, perché il bianco è il colore del lutto per i musulmani. Vive come uno dei tanti ragazzi di una delle tante periferie dell’Occidente. Vive nel mondo drogato della società dello spettacolo. Per uscire dalla disperazione e dalla noia di nascosto legge, ascolta musica, vede film. Recita. Recita sempre. Fino a dimenticare di essere Sid. Colleziona sacchetti di plastica, di carta, di tessuto, di materiale biodegradabile. Tutti, rigorosamente, firmati. Bello, intelligentissimo, raffinato lettore, perfettamente padrone delle più sottili sfumature della lingua.

Ha ucciso. Probabilmente per noia. Sicuramente per uno scopo più alto. Uccide soffocando le sue vittime nei sacchetti di plastica alla moda. La sua storia, è un film “senza montaggio”, un torrenziale monologo che è un concerto Hip Hop suonato dal vivo: scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”.

Crediti
spettacolo vincitore di 𝗜𝗡-𝗕𝗢𝗫 𝟮𝟬𝟮𝟯
con Alberto Boubakar Malanchino
musica live e sound design Ivan Bert e Max Magaldi
regia e drammaturgia Girolamo Lucania
concept scenografico Ivan Bert
direzione tecnica Alessandro Vendrame
videoproiezioni Niccolò Borgia
da un’idea di Ivan Bert e Girolamo Lucania
Produzione CUBO TEATRO

Spettacolo
martedì 23 gennaio 2024 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Contemporanea e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa contemporanea

 

“Ogni adolescenza coincide coincide con la guerra” – Tre Allegri Ragazzi Morti    

 24 gennaio 2004. Due ragazzi, a Somma Lombardo, cercano di sbarazzarsi dell’auto di una ragazza, appena uccisa e seppellita. Fanno parte delle cosiddette “Bestie di Satana”, colpevoli anche di un duplice omicidio rituale e un’induzione al suicidio. Un male gratuito, senza un movente, “banale”. Un male che nasce dalla noia della vita di provincia, un male che colpisce i più giovani, quelli che, probabilmente, si sentono lontani dalla speranza di un riscatto sociale e affettivo.

Poco più di un fatto personale è un viaggio a ritroso nell’adolescenza. Un momento della vita molto particolare, fatto di aspettative, sogni speranze, ma anche di rabbia, paura. A volte violenza. Poco più di un fatto personale è uno spettacolo su quel vuoto che tutti abbiamo sentito quando avevamo 17 anni e non sapevamo chi o cosa saremmo diventati. Un vuoto che ci spaventa anche oggi che siamo genitori, perché sappiamo che lo proveranno anche i nostri figli.

Crediti
regia Stefano Beghi
di Chiara Boscaro e Marco di Stefano
con Marco di Stefano, Susanna Miotto, Alice Pavan, Riccardo Trovato, Fabio Zulli
un progetto di Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti
produzione Associazione Culturale Karakorum Teatro e Associazione Interdisciplinare delle Arti
con il contributo del MIC
con il contributo di NEXT – laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo 2021/22

Spettacolo
martedì 27 febbraio 2024 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Contemporanea e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa contemporanea

 

Dopo il fortunato sceneggiato televisivo di Bolchi e La leggenda del grande inquisitore, questo “nuovo Karamazov” è per Orsini l’occasione di confrontarsi direttamente con la complessità del personaggio più controverso e tormentato dell’intera epopea letteraria: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all’omicidio l’assassino di suo padre; Ivan Karamazov, protagonista controverso e tormentato, colpevole e innocente insieme, ritorna a parlare.

Nella ricchezza d’un linguaggio penetrante quanto immediato e nell’avvicendarsi degli stati psicologici d’un personaggio “amletico” e imprendibile, Umberto Orsini è il grande protagonista d’un inedito viaggio nell’umana coscienza che non teme di affrontare tabù antichi e moderni (la morte del padre, l’esasperato vitalismo, l’incontro con il diavolo…), precipitando Ivan Karamazov nel suo personale “sottosuolo” dal quale egli compone delle allucinate eppure lucidissime memorie, quarant’anni dopo le vicende del romanzo di Dostoevskij.

Crediti
regia Luca Micheletti
drammaturgia di Umberto Orsini e Luca Micheletti
dal romanzo di Fëdor Dostoevskij
scene Giacomo Andrico
costumi Daniele Gelsi
suono Alessandro Saviozzi
luci Carlo Pediani
assistente alla regia Francesco Martucci
produzione Compagnia Umberto Orsini

Spettacolo
martedì 24 ottobre 2023 | ore 20.45

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Spettacolo compreso nell’Abbonamento Prosa Classica e inseribile nei Season Pass e nella Gift Card
Rassegna di appartenenza: Prosa classica

Addie e Louis, entrambi vedovi ultrasettantenni, che vivono da soli a pochi metri di distanza, si conoscono da anni, perché Addie era buona amica di Diane, la moglie scomparsa di Louis, ma in realtà non si frequentano, almeno fino al giorno in cui Addie fa al vicino una proposta piuttosto spiazzante. Dal momento che, dopo la scomparsa del marito, ha delle difficoltà ad addormentarsi da sola, invita Louis a recarsi da lei per dormire insieme. Non si tratta di una proposta erotica, ma del desiderio di condividere ancora con qualcuno quell’intimità notturna fatta soprattutto di chiacchierate nel buio prima di cedere al sonno. Ma la società non è pronta a concedere a chi entra nel terzo tempo della vita un sogno romantico.

Informazioni:
tratto dall’omonimo romanzo
di Kent Haruf
con Lella Costa ed Elia Schilton
regia di Serena Sinigaglia
produzione Centro d’Arte Contemporanea
Teatro Carcano, Mismaonda,
CTB – Centro Teatrale Bresciano

Spettacolo:
sabato 12 novembre 2022| ore 21.00
domenica 13 novembre 2022| ore 15.30

Biglietti:
intero €31
ridotto over70 €26
ridotto under26 €21
ridotto gruppi organizzati €22

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Un’esilarante commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione: le due protagoniste ci accompagnano con la loro personalissima comicità in un viaggio che dà i brividi per quanto è scottante e attuale. Una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa: mi sono sposata! La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini. Ma diventa ancora più incredibile quando lei rivela che il nuovo marito ha… non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile. Fiamma teme che l’isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell’amica. Si propone di aiutarla, ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante, attrazione di noi tutti per l’invisibilità.

Informazioni:
scritto e diretto da Edoardo Erba
con Maria Amelia Monti e Marina Massironi
scene Luigi Ferrigno
musiche Massimiliano Gagliardi
costumi Nunzia Russo
luci Giuseppe D’Alterio
video Davide Di Nardo, Leonardo Erba
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo

Spettacolo:
sabato 3 dicembre 2022| ore 21.00
domenica 4 dicembre 2022| ore 15.30

Biglietti:
intero €31
ridotto over70 €26
ridotto under26 €21
ridotto gruppi organizzati €22

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